Emergenza Immigrati: misure drastiche per disincentivare la riconversione delle attività alberghiere!

La coppia Renzi-Alfano hanno in riserbo ulteriori sorprese per l’Abruzzo: è, infatti, previsto per il momento l’arrivo di oltre duemila presunti profughi che dovranno essere ospitati nelle nostre città.

Quello che ha fatto scalpore nei giorni scorsi è la notizia che all’interno di un Hotel della riviera sud di Pescara verranno ospitati 100 immigrati. In una nota congiunta, il Senatore Paolo Arrigoni, responsabile regionale di NCS Abruzzo e Andrea Fantauzzi, coordinatore provinciale di NCS di Pescara spiegano che “Quello dell’Hotel Holiday è solo l’ultimo folle  esempio di come alcune strutture turistiche vengano riconvertite in centri di accoglienza temporanea.

Nella provincia, come a Montesilvano, sono già noti altri casi di alberghi che, piuttosto che perseguire la loro primaria vocazione hanno preferito cedere al più semplice business dell’accoglienza di presunti profughi, la maggior parte clandestini. Il tutto, come previsto, a danno degli altri imprenditori e del turismo della nostra regione.

Se l’intenzione di Renzi ed Alfano, visto che sono allo studio da parte del Governo ulteriori misure di incentivi per i Comuni che si renderanno disponibili ad ospitare nuovi immigrati, è quella di umiliare e penalizzare una delle economie più importanti dell’Abruzzo, ovvero il turismo, e i migliaia di posti di lavoro allora ci stanno riuscendo. E’ inconcepibile e demenziale che all’avvio della stagione estiva vengano solo pensate cose simili.

E’ necessario intervenire con atti concreti, formali e legittimi a difesa di chi si sbatte ed investe nel turismo rispetto a chi decide di fare qualcos’altro. E lo si può fare con una semplice norma, che l’”avveduto” legislatore regionale dovrebbe subito approvare, per sostenere il settore, che prevede di dare agevolazioni e contributi a chi fa davvero l’albergatore e di escludere dai fondi regionali quegli imprenditori che negli ultimi tre anni hanno ottenuto un fatturato e un ricavo anche da attività non alberghiere come, appunto, le convenzioni con  le prefetture per l’accoglienza dei migranti.

Ugualmente, le amministrazioni locali si devono interrogare se il cambio di vocazione da turistica a centro di accoglienza non faccia venir meno la destinazione d’uso dell’immobile, introducendo quindi un regime di tassazione locale diverso e più elevato per quelle strutture che, di fatto, hanno perso la loro vocazione alberghiera.

Il tutto – concludono il Senatore Paolo Arrigoni e Andrea Fantauzzi – secondo un giusto principio che se decidi di prendere i soldi dallo Stato per l’accoglienza non puoi anche usufruire dei contributi e delle agevolazioni regionali e locali.”

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