FASE 2 AL VIA: TUTTI A “CONGIUNTI”, LA FRAZIONE DI COLLECORVINO IN PROVINCIA DI PESCARA

Dopo coronavirus, mascherina e contagi, in queste ore, la parola più cliccata del web è congiunti. Il termine cult, pronunciato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte tre giorni fa con il  quale ha sdoganato dal lunedì 4 maggio gli «spostamenti mirati per far visita a congiunti», impazza in rete con battute di ogni genere abbinato alla foto del cartello  che indica località Congiunti, frazione di Collecorvino, comune in provincia di Pescara. Mille abitanti al centro del mondo. Un posto, vicino al mare Adriatico, dove – dice il popolo del web – «si può andare senza scuse sull’autocertificazione». Risponde Catia: «Giusto diamoci l’appuntamento lì vicino al cartello, non possono dire che non siamo congiunti». E Moreno che risponde: «Tutti presenti alle 12». «E vaiiiii, tutti a Congiunti» dicono Annarita e Fabrizio. Pietro crea e posta un video con entrate in massa a Congiunti. E giù battute e disquisizioni tra sposati e fidanzati, nonni single accompagnati, mamme separate con amico carissimo, tutti a capire se per loro sono possibili «visite a congiunti».Quanto a Congiunti, si chiama così perché sul suo territorio si congiungono i fiumi Tavo e Fino che formano il Saline, che poi sfocia al mare. Una frazione famosa per la produzione dello spinacio vestino, «molto richiesto in Germania e Nord Europa perché mantiene le proprietà  organolettiche anche per dieci, quindici giorni» spiega Zaffiri.  Accanto, la produzione dell’olio aprutino e del tondino del Tavo, una fagiolo bianco tondo dal sapore molto particolare. E dal 2020 i cittadini di  Collecorvino ricorderanno, ridendoci su,  anche la scadenza del 4 maggio quando Congiunti per un giorno diventò il centro più famoso d’Italia. 

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