7 apparizioni in Serie A dal 1977 ad oggi. Poche, molto poche, ma abbastanza per onorare l’Abruzzo in Serie A per nome del Pescara, l’unica squadra regionale ad aver calcato almeno una volta i maggiori palcoscenici del calcio italiano. Oggi il “Delfino” si trova in Serie C, ma sono state diverse le avventure prestigiose vissute sin dal 1936, anno della fondazione del club. Nel corso della sua storia il Pescara ha giocato molto spesso in Serie B, dove conta 39 partecipazioni; anche nel campionato cadetto l’Abruzzo deve tutto a questa squadra. Per 2 volte i biancazzurri hanno vinto proprio la B, nel 1987 e nel 1912, mentre l’ultimo successo in terza divisione risale addirittura al 1974.
Al 37° posto tra le società italiane con la miglior tradizione sportiva, il Pescara è tra i club che hanno raccolto più punti di sempre in Serie B. Non sono mancati i momenti seriamente difficili per questa piccola seppur partecipata realtà. Nel 2008 i tifosi dovettero assistere infatti al fallimento della squadra, rifondata nel 2009 per mezzo di imprese abruzzesi e con l’intervento di Deborah Caldora, figlia dell’ex presidente degli anni ‘70. Il vero periodo d’oro inizio però nel 2011, cioè da quando si è insediato l’attuale patron Daniele Sebastiani.
Tutti gli amanti del calcio nostrano ricorderanno infatti le grandi gesta del Pescara di Zeman, che ha fatto stropicciare gli occhi a migliaia di persone nel 2012. Anania, Cascione, Sansovini, ma soprattutto i campioni d’Europa Immobile, Insigne e Verratti, catechizzati e lanciati di fatto dal tecnico boemo. Fu una stagione memorabile per i 3 futuri azzurri: Immobile, da anni alla Lazio e già Scarpa d’oro, fu capocannoniere con 28 goal, mentre Insigne convinse il Napoli a riportarlo definitivamente in prima squadra e Verratti attirò su di sé addirittura le attenzioni del Paris Saint-Germain, dove gioca tuttora. Il Pescara vinse agevolmente il campionato.
Tentare la salvezza in Serie A senza tutti questi elementi era praticamente impossibile. L’anno successivo Immobile vestiva la maglia del Genoa e Zeman allenava la Roma. Insomma, il Pescara dei miracoli era stato rapidamente smantellato e arrivò addirittura ultimo in campionato subendo una valanga di goal, venendo rispedito così nel peggiore dei modi in Serie B. Soltanto nel 2016, attraverso i playoff, è stata completata la risalita, ma ancora una volta le gioie furono effimere e l’ultima casella della classifica fu occupata nuovamente dagli abruzzesi. Fallita la semifinale dei playoff nel 2019, ottenuta per un soffio la permanenza in B grazie ai playout del 2020, il Pescara è retrocesso addirittura in C l’anno scorso, dove può sperare solo nei playoff per rivedere un po’ di luce.
Va da sé che i nomi che oggi popolano l’organico dei biancazzurri non possono essere altisonanti come quelli di 10 anni fa. Il tasso tecnico della squadra si è abbassato notevolmente negli ultimi tempi e come prevedibile nemmeno le quote per le scommesse su partite di calcio (che rappresentano sempre un indicatore chiaro sui rapporti di forza tra squadre) possono vedere spesso il “Delfino” come favorito in uno scontro diretto. I fasti del Pescara non sono mai sembrati tanto lontani nel tempo, ma completare l’impresa nel giro di un paio di anni è ancora possibile.