Incontro con l’orso: ecco cosa bisogna fare per salvarsi la vita

“Anche se altamente improbabile e piuttosto raro, non è impossibile incontrare un orsodurante un’escursione in montagna. L’orso è per natura un animale cauto e diffidente, specialmente con l’uomo, suo principale nemico. Quando ci incontra si comporta solitamente in modo schivo e timoroso e, come la gran parte degli animali selvatici, preferisce evitarci. L’orso non attacca, se non è in qualche modo provocato. Bastano dunque poche semplici norme di comportamento per ridurre al minimo i già di per sé improbabili rischi di aggressione” spiega Alessandro de Guelmi, medico veterinario di Arco di Trento e Val di Ledro.

Come comportarsi se vediamo un orso in lontananza?

Manteniamo le distanze. Se vediamo un orso in lontananza, a una distanza superiore ai 100 metri, allontaniamoci. Se abbiamo invece assolutamente bisogno di proseguire, facciamo un’ampia deviazione. Se l’orso non ci ha notato, non disturbiamolo: allontaniamoci lentamente e con calma e, successivamente, facciamo molto rumore per evitare ulteriori incontri. Se l’orso ci ha visto, cominciamo a parlare con voce bassa e calma (non ha alcuna importanza ciò che diciamo, basta il suono della nostra voce), e allontaniamoci lentamente, tenendo sempre d’occhio l’orso ma evitando di fissarlo direttamente negli occhi. Il nostro obiettivo è di comunicare all’orso che siamo degli umani, e quindi sappiamo difenderci, non siamo spaventati, e nello stesso tempo di fargli capire che non siamo pericolosi e stiamo abbandonando il suo territorio.

Se incontriamo un orso a breve distanza?

Stiamo calmi e non allarmiamo l’orso gridando o facendo movimenti bruschi, non tiriamogli dei sassi o legni, non tentiamo di scacciarlo con gesti minacciosi. Dobbiamo fargli capire che non siamo aggressivi e lo lasciamo padrone del territorio, ma nello stesso tempo che non siamo nemmeno una preda. Nel frattempo parliamo a voce alta, ma senza gridare. Se l’orso si alza in piedi e annusa non è un segno di aggressività ma è solo per identificare meglio ciò che lo circonda: non spaventiamoci. E se opportuno, torniamo indietro lentamente, senza correre perché la corsa può stimolare il suo istinto predatorio. Importante è anche lasciare sempre all’orso una via di fuga.

Cosa fare se un orso ci attacca?

Normalmente gli attacchi degli orsi sono solamente dimostrativi e si risolvono in una manifestazione della loro forza. Se l’orso ci attacca possiamo metterlo ‘a suo agio’, e magari salvarci la vita, facendo finta di essere morto sdraiandoci completamente a terra. Dobbiamo ricorrere a questo stratagemma solo se l’orso è molto vicino o si sta avvicinando. Per fare il morto, sdraiamoci a terra in posizione prona, proteggendo così le nostre parti vitali col suolo, e con le mani intrecciate assieme a proteggere il collo. Teniamo le gambe unite e non dimeniamoci. Una volta che l’orso si è allontanato, aspettiamo ancora qualche minuto prima di muoverci per controllare che sia effettivamente andato via: potrebbe tornare indietro se ci vede muoverci.

Cosa fare se vediamo un orsacchiotto?

Intanto è importante sapere che gli orsacchiotti non girano mai da soli! Mamma orsa è sempre nei paraggi e ha sempre molta cura della sua prole. Come prima cosa dobbiamo allontanarci lentamente, e se stiamo campeggiando non dobbiamo mai lasciare in giro alcun avanzo di cibo perché gli orsi si abituano rapidamente alle fonti di foraggiamento.

Cosa non fare con gli animali selvatici

La legge n°157/1992 stabilisce che la fauna in Italia costituisce “patrimonio indisponibile dello Stato”, una espressione che significa che gli animali selvatici sono un bene di tutti che non può essere mai posseduto da privati. È perciò vietato appropriarci a qualsiasi titolo di animali selvatici in libertà. L’animale selvatico ha diritto di stare nel suo habitat, che è il luogo ideale per vivere, ma anche per morire. La morte di un piccolo può diventare la fonte di vita per un’altra specie animale, così da creare quel giusto rapporto ed equilibrio che dovrebbe governare il mondo naturale. Piccoli di uccelli, cuccioli di mammiferi, apparentemente abbandonati, non vanno assolutamente toccati o allontanati; i genitori che li accudiscono sono probabilmente poco lontano e solamente loro sono in grado di allevarli nel modo migliore.

 

Fonte: sportoutdoor24.it

About Redazione - Il Faro 24