La malattia di Parkinson è un disturbo neurologico progressivo, che influenza i movimenti volontari. La malattia si sviluppa lentamente ed è prevalente nella popolazione anziana. Il sintomo più comune è il tremore a riposo, con rigidità e lentezza nei movimenti. Altri sintomi sono rappresentati dalla mancanza di mimica facciale e compromissione dell’oscillazione delle braccia durante la deambulazione. Al momento non esistono cure risolutive per questa malattia, ma esistono farmaci in grado di alleviare i sintomi.
Il morbo di Parkinson è la seconda patologia neurodegenerativa più comune, dopo l’Alzheimer. E’ una malattia progressiva causata dalla morte o danneggiamento di alcuni tipi di neuroni cerebrali. Questi neuroni sono normalmente responsabili della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore che tra i vari compiti, ha quello di inviare messaggi, in modo da ottenere dei movimenti corporei coordinati e fluidi.
La diagnosi viene effettuata dal neurologo, attraverso test ed esami, anche se non esiste un vero e proprio test che identifica la malattia. Ogni caso della patologia è unico, nella progressione e nel livello di disabilità.
Qual è il ruolo dell’esercizio fisico nella malattia?
Vediamo quali sono i vantaggi e quali metodi e mezzi di allenamento possono essere più indicati.
Le persone con malattia di Parkinson possono beneficiare di specifici programmi di allenamento.
In particolar modo è stato osservato, come l’attività contro resistenze, sia importante per mantenere attiva la funzione dei muscoli antigravitari, particolarmente deficitari nel Parkinson, migliorando l’equilibrio e la qualità dei movimenti. E’ importante, tuttavia, specificare che le esercitazioni contro resistenze, dovrebbero essere svolte su una gamma di movimento completo e funzionale, piuttosto che su specifici muscoli. Le raccomandazioni sulle metodiche di allenamento seguono sostanzialmente quelle per la popolazione anziana, con carichi da leggeri a moderati e ripetizioni che vanno dalle 10 alle 12. Anche l’attività aerobica risulta essere importante, in special modo il cammino, un’attività essenziale per mantenere alta la qualità di vita.
In aggiunta all’attività aerobica e contro resistenze, queste persone possono beneficiare di esercitazioni specifiche per l’equilibrio. Solitamente la malattia di Parkinson provoca difficoltà nel dare l’avvio ai movimenti, a causa della rigidità, si vedono allungare dei tempi di reazione, incrementando il rischio di caduta. Lavori specifici sull’equilibrio, sull’iniziativa motoria e sulla qualità del cammino possono essere particolarmente importanti per ovviare a tali problematiche.
Sempre a causa della rigidità, la malattia di Parkinson provoca numerose contratture, risultano quindi particolarmente efficaci esercitazioni di stretching passivo e attivo, come anche lavori di mobilità.
Queste sono le più importati osservazioni sul ruolo dell’esercizio fisico nella malattia di Parkinson, una malattia che ad oggi colpisce circa 400 mila persone in Italia, in cui l’esercizio fisico svolge il suo ruolo, in collaborazione con altri trattamenti, farmacologici o manuali.
L’analisi sul ruolo dell’esercizio fisico nella malattia di Parkinson, fa osservare l’importanza dell’attività motoria adattata, svolta da professionisti del movimento, in grado di adattare programmi di allenamento a moltissime patologie.
Il movimento è vita, rinunciare a muoversi vuol dire rinunciare a vivere!