Nel pomeriggio di ieri la Squadra Volante della Questura è intervenuta sulla riviera Nord a seguito di richiesta di ausilio per un’aggressione in corso. Giunti tempestivamente sul posto, i poliziotti evitavano che la situazione potesse degenerare, sorprendendo M. S., 43enne pescarese, il quale, anche in presenza degli agenti, continuava a minacciare di morte un altro uomo, che si era rifugiato in casa assieme alla propria famiglia per evitare il contatto fisico. Immediati accertamenti di polizia giudiziaria permettevano di appurare che il predetto, spinto dalla gelosia, da diverso tempo attuava una serie di condotte persecutorie, nei confronti della vittima, lo stesso uomo costretto a barricarsi in casa. La vittima aveva richiesto ed ottenuto, alcuni mesi fa, che il Questore emettesse nei confronti dello ‘stalker’ l’ammonimento, misura amministrativa destinata ad evitare procedimenti penali nel caso in cui il persecutore desista dall’attività criminosa. Così non è stato e pertanto questi è stato tratto in arresto in flagranza di reato ai sensi dell’art. n. 612 bis (atti persecutori) C. P. e condotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ulteriori accertamenti permettevano di documentare la pericolosità dell’arrestato, già pregiudicato per maltrattamenti in famiglia nei confronti di 2 precedenti donne conviventi.
Arresto della Squadra Mobile
Nella giornata di ieri la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari, emessa dalla Corte d’Appello di L’Aquila, nei confronti di M. N., classe ’69 originaria del piemontese; all’arrestata, già sottoposta all’obbligo di presentazione alla P. G., non avendo rispettato le prescrizioni impostegli, è stata ripristinata la misura degli arresti dovendo espiare la pena di anni 1 e mesi 10 di reclusione per cumulo pene, in quanto riconosciuta colpevole e condannata per i reati di rapina ed evasione. Fatti commessi in data 22 marzo 2017.