PESCARA. CAPOGRUPPO FI MARCELLO ANTONELLI SULLA PRIVATIZZAZIONE DEL MUSEO COLONNA

“La giunta Alessandrini avvia la privatizzazione del Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna rischiando di trasformare una struttura costruita con fondi pubblici, non certo per fare utili, ma per fare arte e cultura in città, in una galleria privata. È quanto approvato dalla maggioranza di sinistra del Consiglio comunale che, ratificando la relativa delibera, ha dato il via alle procedure di pubblicazione del bando di gara al massimo ribasso. Il centrodestra ancora oggi chiede di fermare tale iniziativa, assolutamente dannosa e ingiustificabile, e piuttosto propone un ripensamento per affidare alla Fondazione ‘Paparella Treccia’ la gestione della struttura, una Fondazione che già in passato ha dimostrato, bilanci alla mano, di saper guidare l’utilizzo della struttura organizzando eventi di qualità che hanno azzerato i costi a carico del Comune”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli ufficializzando l’iniziativa intrapresa dalla giunta Alessandrini.

“Il rischio è evidente e fin troppo chiaro – ha spiegato il Capogruppo -: oggi tutti i singoli artisti o le Associazioni che operano nel difficile mondo dell’arte stanno perdendo una struttura pubblica la cui gestione a brevissimo, secondo i piani del sindaco Alessandrini, verrà affidata a un privato che, evidentemente, per rientrare con i costi sarà costretto a fare impresa con quella struttura, trasformandola in galleria d’arte privata. La maggioranza di governo di sinistra ha infatti deciso e approvato la delibera per far partire il bando per l’esternalizzazione del Museo d’Arte Moderna ‘Vittoria Colonna’. Una decisione che abbiamo contestato in aula in maniera aspra per diversi ordini di motivi: innanzitutto si va in gara senza neanche aver voluto valutare la possibilità di mantenere in capo alle Fondazioni culturali oggi esistenti sul territorio la guida della struttura, creando una sorta di gestione in house, ipotesi peraltro già ventilata in passato con la volontà di creare due poli culturali, uno a sud, affidando, come di fatto è avvenuto, alla Fondazione del Museo delle Genti d’Abruzzo anche il Museo Cascella e il Museo delle Meraviglie Marine. E poi sarebbe dovuto sorgere il Polo nord, affidando, appunto alla Fondazione Paparella anche la gestione del Colonna, ipotesi, peraltro, sulla quale convergeva anche buona parte del Pd. All’improvviso, invece, è arrivato l’inatteso cambio di rotta, con la giunta Alessandrini che ha affidato all’Università lo studio per la privatizzazione della struttura e proprio tale studio ha fatto da apripista alla procedura di esternalizzazione. Peccato che proprio in aula il centrodestra abbia dimostrato che quello studio è semplificato, inadatto e non ha approfondito varie questioni, oltre a riportare circostanze non vere, a partire dal possesso di un presunto patrimonio, a carico del Colonna che in realtà non c’è. In più, durante le sedute di Commissioni propedeutiche all’arrivo in Consiglio comunale – ha proseguito il Capogruppo Antonelli – ho anche chiesto agli uffici di poter avere il resoconto dei costi sostenuti dal Comune per la gestione del Colonna dal 2010 al 2015 e da quei bilanci abbiamo visto che ci sono cifre non veritiere, a partire da quelle inerenti le due mostre d’arte organizzate nel Colonna proprio dalla Fondazione Paparella, due esposizioni di altissimo livello, tra le quali quella dedicata a Chagall, per le quali era stata prevista la compartecipazione del Comune al 50 per cento delle spese. Ma poi quella compartecipazione è stata azzerata perché la Fondazione Paparella, attraverso la bigliettazione e la vendita dei volumi della mostra, è riuscita a coprire tutte le spese, dunque il Comune non ha erogato un euro, questo a dimostrazione che quando il pubblico, in questo caso una Fondazione pubblica, organizza eventi di qualità, i conti quadrano ed evitano alle casse comunali qualunque esborso. Nella fattispecie è stata proprio la Fondazione Paparella a darne dimostrazione e a dare prova di capacità gestionale. Alle mie obiezioni, pure circostanziate e documentate in aula, purtroppo la maggioranza di sinistra ha replicato che tali osservazioni, seppur giuste, non hanno scalfito le loro ‘certezze’ e quindi si procede col bando, al massimo anche la Fondazione Paparella potrà decidere se partecipare o meno alla gara. Ma è evidente che si tratta di un’ipotesi improponibile e assurda, perché la Fondazione Paparella non è nata per fare utili, al pari del Museo Colonna: quando la giunta Pace acquisì l’ex sede dell’Università di via Gramsci per trasformarla in Museo d’arte Moderna, sapeva che stava creando, per la città, una struttura di prestigio che avrebbe avuto bisogno di sostegno, perché la cultura difficilmente genera guadagni facili, al meglio, quando si organizzano eventi di livello, si possono coprire le spese vive, ma i Musei non nascono per produrre utili, ma per divulgare arte e cultura nella maniera più ampia possibile. E oggi la città sta perdendo questa occasione, oggi stiamo tutti correndo il rischio che una struttura costruita con fondi pubblici si trasformi in una galleria privata sulla quale il Comune non avrà più voce in capitolo, e del resto il privato che si aggiudicherà la gara al massimo ribasso, dovrà necessariamente giocare e aumentare i prezzi di affitto della struttura, dovendo rinunciare per buona parte agli eventuali contributi pubblici. E, infine, tale procedura è doppiamente paradossale se pensiamo che, mentre si mette a bando la privatizzazione del ‘Colonna’, il Comune ha affidato e pagato anche un secondo studio sul ‘riassetto generale del Complesso museale pescarese’, uno studio che, a questo punto, nasce già monco o comunque dovrà essere rivisto prim’ancora di nascere visto che in quel riassetto si dovrà stralciare il ‘Colonna’. Logica avrebbe voluto che si attendesse, al massimo, lo studio complessivo prima di decidere il futuro del Museo d’Arte moderna. Per questa ragione – ha proseguito il Capogruppo Antonelli – Forza Italia chiede formalmente al sindaco Alessandrini di fermare le procedure di gara e di riportare il dibattito a un Tavolo che veda la presenza di maggioranza e opposizione, e delle stesse Fondazioni cittadine, al fine di fare la scelta migliore sulla futura gestione del Colonna, una gestione che sia ottimale per le casse comunali, ma al tempo stesso non sottragga alla città un patrimonio culturale di tale rilievo e che tenga conto del parere autorevole del tessuto culturale del territorio che non può essere tenuto fuori dalla riflessione collettiva”.

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