Pescara mi Piace: “All’interno del Piano antiallagamento vi sono cantieri fantasma”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’Associazione Pescara Mi Piace

“Un cantiere ‘fantasma’ avviato lo scorso novembre, con uno scavo enorme a cielo aperto, e inspiegabilmente fermo da almeno tre mesi: è quello aperto dal sindaco Alessandrini in via Primo Vere, all’incrocio con via Celommi, all’interno del Piano antiallagamenti, dove da prima di Natale non si muove una ruspa. In compenso la riviera sud continua a essere parzialmente chiusa al traffico, con disagi enormi sulla viabilità, in virtù di un’ordinanza scaduta lo scorso 23 febbraio e mai rinnovata, e Pescara sud continua ad allagarsi a ogni acquazzone. Oggi l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, facendosi portavoce dei disagi lamentati dagli stessi cittadini, chiede di sapere perché quel cantiere è bloccato da tre mesi, perché un’opera che doveva concludersi a febbraio è ancora in alto mare, con il rischio di consegnare una riviera sud parzialmente inagibile all’apertura della prossima stagione balneare. Ovviamente chiediamo che le opere vengano riprese subito o, in alternativa, di smantellare un cantiere che oggi è inutile”. Lo hanno detto l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, promotori dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ nel corso della conferenza stampa convocata proprio sul ‘cantiere-fantasma’, lungo la riviera sud.

“Anche in questo caso – hanno detto l’avvocato Fiorilli e Foschi – parliamo di un cantiere lasciato in eredità dall’amministrazione di centro-destra che nel 2009 aveva ereditato dalla giunta Pd una città in ginocchio. Il centro-destra dal 2009 ha affrontato le emergenze che si verificavano a ogni acquazzone e soprattutto ha lavorato per trovare i fondi necessari, e parliamo di milioni di euro, per opere che la città ha atteso per vent’anni. Quando a giugno 2014 c’è stato l’avvicendamento alla guida della città il sindaco Alessandrini ha ereditato il cantiere del Piano antiallagamento già aperto tra via Pepe e via Marconi, per 2 milioni di euro, e ha ereditato la progettazione definitiva ed esecutiva per i lavori da eseguire proprio in via Celommi, con i relativi finanziamenti in bilancio. Parliamo di opere fondamentali visto che tutti ricordiamo come via Celommi, via Primovere, ovvero la riviera sud, via Anelli, si trasformino in una ‘piccola Venezia’, con l’acqua alta a ogni acquazzone. Un problema che avremmo risolto con il cantiere che i cittadini del posto hanno salutato con gioia e soddisfazione, ma non potevano sapere che a breve questa gioia sarebbe diventata il loro incubo. Il 24 novembre 2016 – hanno ripercorso l’avvocato Fiorilli e Foschi – il dirigente comunale Giuliano Rossi ha firmato l’ordinanza per annunciare l’apertura del cantiere, peraltro iniziato nello stesso giorno dell’ordinanza, quindi per disciplinare la ‘circolazione stradale su viale Primo Vere in corrispondenza di via Celommi’. I lavori sono stati aggiudicati all’impresa Di Sabatino Giuseppe & C. di Penna Sant’Andrea, lavori che, sempre come rintracciabile nell’ordinanza dirigenziale numero 376, dovevano interessare tutto l’asse compreso tra piazza Le Laudi sino al confine con Francavilla al mare-via Celommi. Le opere avrebbero reso inagibile parzialmente la strada e quindi l’amministrazione ha previsto l’istituzione del divieto di sosta e di fermata  e, quando necessario, il senso unico alternato, regolato con impianto semaforico, nel tratto di via Primo Vere proprio all’angolo con via Celommi. In più è stato deviato il traffico veicolare proveniente da nord, in direzione sud, sul tratto di carreggiata lato monte situata in corrispondenza dell’area oggetto delle lavorazioni, strada che in passato era usata dai pullman urbani come capolinea. Ed è stato canalizzato il traffico proveniente da sud, e diretto verso nord sulla corsia normalmente usata nella direzione opposta, modifiche sostanziali che hanno avuto un impatto sulla zona. Di fatto ogni mattina lungo via Primo Vere si creano lunghi incolonnamenti di auto con rallentamenti spaventosi, che pure, però, residenti e automobilisti hanno accettato facendo buon viso a cattivo gioco pur di scongiurare per sempre futuri allagamenti. E hanno accettato i disagi pure i pedoni, che sono costretti praticamente a camminare in mezzo alla strada, schivando le auto, non potendo più fruire del marciapiedi. Peraltro l’ordinanza dirigenziale prevedeva la conclusione dei lavori per il 23 febbraio 2017, dunque tutti hanno accettato di sopportare tre mesi di disagi, seppur pesanti, in nome della sicurezza e della tranquillità. Ovviamente non potevano immaginare che il 24 novembre 2016 sarebbe iniziato un incubo, perché sistemate le transenne per delimitare l’area di cantiere, installata la segnaletica e introdotte le modifiche viarie, effettuati gli scavi con le ruspe, all’improvviso e inspiegabilmente tutto si è fermato. Come raccontano i residenti, dall’oggi al domani, sono scomparsi gli operai, si sono fermati i rumori del cantiere, inizialmente si affacciava qualcuno a dare un’occhiatina, poi via Celommi si è spenta. In altre parole da ben prima di Natale i lavori sono fermi e nessuno sa spiegare le ragioni, anche perché i cittadini non sanno a chi eventualmente chiedere spiegazioni e anche le mail inviate al sindaco Alessandrini sono rimaste senza risposta. Resta che via Celommi da tre mesi e mezzo è un cantiere abbandonato, dove nessuno sta lavorando, ma in compenso la strada non è fruibile, si continuano a verificare e subire i disagi di una viabilità parziale, ogni mattina continuano le lunghe code, e a ogni acquazzone via Celommi si continua ad allagare perché le opere dell’antiallagamento puntualmente progettate e finanziate dal centro-destra non vengono realizzate. Non solo – hanno aggiunto l’avvocato Fiorilli e Foschi -: oggi questo cantiere sembrerebbe a tutti gli effetti abusivo perché l’ordinanza per occupare la strada è scaduta il 23 febbraio scorso, cioè 15 giorni fa, e non è stata neanche prorogata, né dal dirigente né tantomeno dal sindaco Alessandrini, il che ci induce a pensare che l’amministrazione sia in difficoltà e non sappia che fare. Stamattina sul posto c’erano due operai, impegnati a svuotare il vascone pieno d’acqua per la pioggia dei giorni scorsi, ma quando abbiamo provato a chiedere spiegazioni del fermo cantiere hanno fatto spallucce. A questo punto giriamo le domande, nostre e dei cittadini, al sindaco Alessandrini: perché i lavori sono fermi? Cos’è accaduto al Piano antiallagamenti di via Primo Vere-via Celommi? E perché nessuno ha prorogato l’ordinanza viaria che oggi impedisce la fruizione delle strade? E due sono le richieste dell’Associazione ‘Pescara – mi Piace’: il cantiere deve ripartire subito perché è fondamentale per risolvere una problematica che questa fetta di città non può più tollerare, e perché i finanziamenti sono già disponibili in bilancio da tre anni; e soprattutto il cantiere dev’essere chiuso prima dell’inizio dell’estate, perché è inconcepibile aprire la stagione balneare con le ruspe sul lungomare sud, una mannaia su una stagione che già da sola si annuncia come estremamente difficile. Nel frattempo o l’ordinanza viene prorogata, anche per ripristinare uno stato di legittimità, o nell’attesa di far sapere pubblicamente le ragioni del fermo lavori, la strada viene riaperta al traffico normale, nelle more di una nuova ordinanza al momento di riavvio degli scavi”.

 

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