Bel pomeriggio quello trascorso presso il Bar Kiswahili a Capistrello lo scorso sabato 20 febbraio dove ha fatto tappa il Caffè Letterario promosso dall’ “Isola che non c’è” & “democrazia partecipativa”. Il dibattito si è sviluppato lungo le righe del libro di Salinger, “Il Giovane Holden”. L’opera dello scrittore americano ha suscitato diverse riflessioni che hanno focalizzato l’attenzione dei partecipanti sulle diverse sfaccettature di un libro che si presta a molteplici piani di lettura. Dal livello più intimistico, centrato sui pensieri e le convinzioni di Holden rispetto ad un mondo circostante conformista ed ipocrita, ad un livello di natura più sociologica, che vede nel sentimento ribelle e quasi iconoclasta del
protagonista, le prime avvisaglie della corrente letteraria della Beat
Generation che ispirerà tutti quei movimenti socio-culturali che passeranno alla storia come movimenti sessantottini.
“In certi momenti è sembrato che Holden fosse lì tra i tavoli a ridere di noi che cercavamo di interpretare i suoi pensieri e le sue paure. Mi piace pensare che fosse seduto ad ascoltarci vicino alla vecchia radio di legno ad onde corte degli anni 40’ che Vincenzina, una dei titolari del Bar, ha avuto l’intuizione di collocare nella location allestita per l’occasione” ha commentato Alfio Cataldo Di Battista, promotore dell’iniziativa.
“Nel ringraziare tutta la famiglia Giancarli per averci dato la possibilità di realizzare l’incontro nel loro locale, auspichiamo ancora altrettanta partecipazione al prossimo Caffè Letterario imperniato sul libro di Ignazio Silone, Fontamara”.