“Se noi siamo i ‘vagabondi della comunicazione’ invitiamo oggi stesso il Governatore D’Alfonso a ‘vagabondare’ con noi a caccia dei suoi cantieri-fantasma con cui ha arricchito la sua campagna elettorale: lo porteremo a scoprire opere mai partite, come la Diga di Chiauci; cantieri affidati e non iniziati, come la ‘Via Verde-Costa dei Trabocchi; interventi appaltati, cantieri aperti ma opere ferme, come la diga foranea di Pescara. Il problema del Governatore D’Alfonso è che la neve caduta nei giorni scorsi si sta sciogliendo ovunque e sta facendo emergere le sue bugie, peraltro a tre giorni dal voto, in modo che gli abruzzesi siano ben consapevoli della regione in ginocchio da cui il Presidente si accinge a scappare a gambe levate. Ma noi lo seguiremo, fino a Roma, per mostrare a tutti il ‘re nudo’”. È la risposta dei consiglieri regionali di Forza Italia Lorenzo Sospiri, Capogruppo, e Mauro Febbo, Presidente della Commissione Vigilanza, alle parole del Governatore D’Alfonso pronunciate in merito agli stanziamenti Cipe.
“Provenendo la notizia dal Governatore D’Alfonso che, fra l’altro, neanche è andato personalmente a Roma ma ha inviato il suo fido segretario Del Vecchio, l’uso del condizionale è d’obbligo: quelli di ieri sono ‘presunti’ stanziamenti Cipe di cui a oggi non c’è alcuna certezza – hanno insistito Sospiri e Febbo – e a dirlo, purtroppo per l’Abruzzo, è la nostra storia più recente. Bastano tre cantieri seguiti da noi ‘vagabondi’, tre cantieri strombazzati in pompa magna in piena campagna elettorale per rendere l’idea: a settembre scorso l’annuncio della realizzazione, entro sei mesi, della Diga di Chiauci con fondi Masterplan. Secondo il Governatore le opere sarebbero state appaltate nel novembre 2017, la consegna del cantiere prevista per aprile 2018, opera da chiudere prima dell’estate. Siamo a marzo 2018 e dell’opera non vediamo neanche l’ombra, nonostante le rassicurazioni del Governatore. Peggio ancora per la famosa pista pedociclabile ‘La Via Verde-Costa dei Trabocchi’, una lunga pista ciclabile che avrebbe dovuto collegare Ortona-San Salvo attraversando tutti i Comuni del comprensorio. Il 18 dicembre scorso abbiamo addirittura assistito a una ‘emozionata’ conferenza stampa di inaugurazione del cantiere per 8 milioni di euro. Anche in quel caso il Governatore ha parlato di somme certe e lavori garantiti: subito dopo le feste di Natale, quindi a inizio gennaio 2018, le opere sarebbero partite per essere concluse entro 592 giorni. Subito abbiamo pubblicamente denunciato che era tutta una farsa, una inaugurazione di un cantiere inesistente perché nel capitolato d’appalto mancavano voci fondamentali, a partire dalla bonifica bellica prescritta dal Genio Militare, opera che potrebbe richiedere dai 3 ai 15 mesi a seconda se si tratterà di una bonifica superficiale o profonda, senza contare altre mille voci che determineranno un costo ulteriore superiore a 1milione di euro, opere che le imprese aggiudicatarie non hanno messo in conto e infatti il cantiere della Via Verde, regolarmente assegnato, non è mai partito dopo tre mesi dalla sua inaugurazione. E poi veniamo alla terza opera fantasma che il Governatore continua a sbandierare come un feticcio: l’apertura della diga foranea a Pescara. Anche in questo caso un lavoro appaltato più di un anno fa, teoricamente partito prima di Natale, peccato che sul cantiere non si vedano operai in attività. Abbiamo effettuato un sopralluogo nell’area – hanno aggiunto i consiglieri Sospiri e Febbo – pur senza accedere al cantiere non avendone chiesto la preventiva autorizzazioni, e abbiamo personalmente constatato che è tutto fermo: sulla massicciata della diga c’è effettivamente una benna, peccato sia solo parcheggiata; qua e là nell’area di cantiere allestita c’è qualche masso, ma possiamo solo immaginare che provenga dalla diga non avendo assistito neanche a un colpo di ruspa. Anche in questo caso il sospetto, forte, è che siamo dinanzi a un cantiere fantasma che non può andare avanti, come temevamo, se non vengono contemporaneamente realizzate le altre opere di difesa dell’ingresso del porto canale, ovvero quelle scogliere soffolte che per ora non sono neanche andate in gara. E su questo già da oggi chiediamo ufficialmente al Provveditorato alle Opere pubbliche della Regione Abruzzo di predisporre un sopralluogo immediato, anche prima di domenica, sul cantiere, alla presenza dell’impresa, del direttore dei lavori e anche della Direzione Marittima, per capire cosa sia accaduto. Bastano quindi tre cantieri per smascherare un Governatore-pinocchio in fuga dall’Abruzzo, un Governatore alle cui elucubrazioni mentali e verbali contrapponiamo un sano vagabondaggio a caccia della verità politica e amministrativa”.