L’attuale legge sulla donazione degli organi obbliga l’anonimato del donatore, infatti chi riceve non conosce la provenienza, un atto che umanamente desta qualche domanda. Per questo il sig. MARCO GALBIATI con la sua associazione ” IL TUO CUORE LA MIA STELLA ” vuole raccogliere piu’ firme possibile per richiedere il cambio di Legge.
Chi è Marco Galbiati?
Marco Galbiati è un papà, un marito, un uomo di 46 anni, imprenditore di professione che segue le attività aziendali della famiglia insieme ai suoi fratelli e ai suoi cugini.
Perchè nasce l’Associazione IL TUO CUORE LA MIA STELLA?
L’Associazione è nata in ricordo mio figlio Riccardo che, purtroppo, è scomparso improvvisamente il 30 dicembre 2016 mentre era in vacanza con me in montagna all’Aprica. È un’associazione che ha lo scopo di portare avanti i sogni di Riccardo, le sue passioni, in particolare lo sport e la cucina. E intende farlo nello stile di Ricky: aiutare gli altri, come lui ha sempre fatto per tutta la sua giovane esistenza.
Quali programmi ha la sua associazione?
L’Associazione ha in calendario diverse iniziative ed eventi. Proprio in questi giorni stiamo lanciando un Master internazionale in memoria di Riccardo, con la partecipazione della scuola che lui frequentava (il CFPA di Casargo in provincia di Lecco), scuola di cucina e di hotellerie. La presentazione ufficiale sarà sabato 9 giugno a Casargo e già da quest’anno il master debutterà con una classe di quindici ragazzi. L’obiettivo, ambizioso, è realizzare una scuola di altissima cucina (come l’Alma di Colorno per intenderci), una struttura unica in Lombardia. Partecipiamo a un importante progetto europeo con la presentazione di un progetto da oltre 5.000.000 €.
Abbiamo realizzato una cucina in Tanzania per i piccoli ospiti di un orfanatrofio.
Passando allo sport, torna ad agosto all’Aprica la corsa a colori dedicata a Riccardo, cui segue in inverno la gara di sci, sempre all’Aprica: il ricavato delle manifestazioni va in beneficenza con in particolare alle esigenze della cittadina dell’Aprica cui io, Riccardo e la mia famiglia siamo molto legati e dove mio figlio è morto. Poi ci sono premi e borse di studio per studenti. Il filo conduttore è la solidarietà.
Mi dispiace di farle questa domanda, ma parlandone lo si rende sempre vivo, chi è Riccardo?
La ringrazio di questa domanda. Oggi per me è difficile parlare di Riccardo, ogni volta che devo descriverlo mi fermo e non riesco, mi si blocca il cuore e torna questo dolore forte della sua scomparsa. Anche quando abbiamo scritto (io e la mia amica Laura Melesi) il libro che uscirà per Mondadori il 26 giugno, che è il giorno del compleanno di Riccardo, è stata dura descrivere Riccardo. Mi blocco e ho paura anche di non riuscire a raccontarlo come era veramente, temo di non rendergli onore nel descriverlo e, quindi, fatico a risponderle. Ma credo che chi avrà voglia di leggere il libro potrà conoscere Riccardo tra le pagine e tra le righe.
La legge attuale, purtroppo, non permette di sapere a chi vengono donati gli organi del proprio caro che muore. Come si può cambiare? E che cosa sta facendo tramite la sua Associazione per cercare di cambiare questa legge?
La legge attuale per me, ma anche per molte altre persone, sta schiacciando un diritto umano, con il divieto di diffondere le generalità dei famigliari del donatore e quelle del ricevente in nome della privacy. Cambiare una legge spetta alle istituzioni e alla politica. Da parte mia tengo alta l’attenzione su questo tema sui social media, in televisione e nelle occasioni pubbliche che mi si presentano. Ho lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org per raccogliere le firme a supporto della richiesta di modifica della legge, andrò nelle piazze e inviterò tutte le persone che hanno la mia stessa idea a venire con me. Ho chiesto al Presidente di Regione Lombardia e al suo staff di presentare una mozione come Regione Lombardia, che mi appoggi in questa mia battaglia e attendo a breve una risposta che spero sia positiva. Serve coinvolgere l’opinione pubblica: è un tema molto sentito ma ne parlano in pochi.
Chi sta coinvolgendo per far sentire la voce di questa battaglia?
Tantissime persone: amici, giornalisti e giornali, persone politicamente esposte che poi mi aiuteranno nel percorso di modifica, insomma tantissima gente.
Purtroppo ha trovato molte porte chiuse, chi le dà la forza di andare avanti ?
Sì purtroppo ho trovato qualche porta chiusa. Ma, come in tutte le cose, ci sono le chiavi per aprirle. Bisogna essere capaci di trovare quella giusta e non arrendersi. La forza me la sta dando in primis mio figlio Riccardo, poi amici, parenti e le tantissime persone che ormai vedono in me e nel caso di Riccardo un’icona di una battaglia che sentono propria.
Sicuramente i momenti di sconforto ne troverà tanti nell’arco della giornata, ma so che l’energia la trova nella sua missione, nella missione per Riccardo…
Il mio timore è di non ritrovare un po’ di serenità dopo questa disgrazia. Ma Ricky mi aiuterà e aiuterà tutte le persone della nostra famiglia e i suoi amici.
Io come giornalista, e la redazione de IL FARO 24 NEWS, le siamo vicini in questa missione e sarà, se vuole, saremo sempre la sua voce quando lo vorrà.
” Lo sguardo di un genitore, offeso dal dolore, la forza di un padre che illumina la sua vita per una stella, quella grande stella che dona la vita ” ( Cicchetti Ivan )
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